5 buoni consigli su come trovare un hosting affidabile e SEO-Friendly

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5 buoni consigli su come trovare un hosting affidabile e SEO-Friendly

Quando si desidera creare un sito web, c’è un fattore molto importante che si deve sempre tenere in considerazione: l’hosting. Si tratta di servizi che “ospitano” i file che formano una pagina internet, rendendola visitabile dagli utenti di tutta la rete.

La scelta dell’hosting corretto è importantissima, per un motivo molto semplice. Essa va ad influire sul SEO del proprio sito, ovvero nella posizione dello stesso nei motori di ricerca. Scegliere in modo approssimativo potrebbe provocare un enorme perdita di traffico. Per questo motivo abbiamo preparato una lista in cui sono contenute tutte le informazioni da tenere in mente per trovare un provider di hosting che sia davvero SEO-Friendly.

SEO: di cosa si tratta

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione del Motore di Ricerca. Un termine di cui si sente parlare spesso, ma che forse non tutti conoscono a fondo.

Quando si cerca qualcosa su un motore di ricerca, ad esempio su Google, ci vengono presentati miliardi di risultati, ordinati per rilevanza. E che cos’è a decidere quest’ordine? Il SEO, per l’appunto. Esso è influenzato da una vasta combinazione di fattori: presenza di parole chiavi appropriate, qualità e quantità dei contenuti, traffico, o anche, come già vi abbiamo spiegato, l’esperienza degli utenti. In particolare, è la scelta del provider di hosting che va ad impattare particolarmente sul livello della user experience, cosa che potrebbe fare la differenza fra il successo e il fallimento della vostra pagina.

I Provider di Hosting

Provider di Hosting

Ci sono molti diversi servizi di hosting, ognuno valido per necessità diverse. Ad esempio vi sono quelli che sono adatti a piccoli blog personali, alcuni per siti più grandi, altri ancora creati apposta per servizi di eCommerce. Se siete interessati, potete trovare più informazioni in questa pagina. Ma ad essere molto importanti, come s’è detto, sono anche i fattori che influenzano l’esperienza degli utenti sul proprio sito: non solo sotto un’ottica di traffico, ma anche perché Google sottopone ad una vera e propria penalizzazione le pagine che non rientrano in certi standard di qualità. Ecco cinque fattori da tenere nella massima considerazione per scongiurare questa possibilità.

La velocità di caricamento

Dalla velocità di caricamento di una pagina dipende in primis il numero di visualizzazioni. Infatti, una pagina che impiega più di 3 secondi a caricare è abbandonata da più del 40% degli utenti. Ma dal 2018, la velocità di caricamento di una pagina è diventata una caratteristica determinante anche nel posizionamento nei motori di ricerca. A pagine più lente viene assegnato un punteggio SEO più basso, facendola scendere di posizione nella classifica di Google. Pertanto, la velocità dovrebbe essere una delle priorità assolute in qualsiasi servizio di hosting di qualità, che deve essere in grado di offrire un caricamento più ottimizzato possibile.

La modalità di hosting: dedicata o condivisa

5 buoni consigli su come trovare un hosting affidabile e SEO-Friendly

Generalmente, i provider offrono i propri servizi secondo due modalità: possono proporre un hosting condiviso, oppure uno dedicato.

Chi ricerca la soluzione con il costo minore potrebbe essere attratto dalla hosting condiviso: funziona condividendo il proprio spazio web con altri siti, cosa che come si può facilmente intuire comporta un prezzo ribassato. Ma bisogna stare attenti: perché molto spesso, ad un basso costo corrisponde anche una bassa qualità.

Infatti la soluzione di hosting condivisa è molto svantaggiosa per l’ottimizzazione SEO, e questo per due motivi principali. Il primo è che, mano a mano che cresce il numero di pagine web che occupano lo stesso spazio, diminuiscono le risorse dedicate a ciascuna di essa. Questo si traduce, come spiegato nel paragrafo precedente, con una diminuzione della velocità del sito e anche del suo posizionamento.

Il secondo motivo è che spesso non si ha il controllo su che “coinquilini” abitano il nostro stesso hosting. Ci si potrebbe trovare a condividere lo spazio con pagine poco raccomandabili, fuorvianti o che fanno spam, tutte azioni penalizzate da Google. E correte il rischio che, essendo i “vicini”, veniate penalizzate anche voi.

Insomma, se si vuole scalare le classifiche SEO conviene scegliere un’opzione di hosting dedicato: più costosa, ma completamente a nostra disposizione.

La posizione geografica

posizione geografica hosting

È importantissimo controllare la posizione geografica del server di hosting, non solo relativa alla vostra, ma soprattutto a quella del pubblico del vostro sito. Più un utente è lontano dal server, più lento risulterà il collegamento con il sito, con le conseguenze che già sappiamo. Quindi, se vi aspettate un pubblico italiano, scegliere un servizio di hosting che ha sede in Italia.

Ma come fare se si desidera attirare pubblico da tutto il mondo? La soluzione è sfruttare un CDN (content delivery network), una rete di server altamente distribuita che permette agli utenti di visualizzare la pagina minimizzando i tempi passati a caricare.

Presenza di supporto tecnico

La presenza di un supporto tecnico adeguato offerto dal provider può essere di grande aiuto per risolvere immediatamente problemi tecnici e garantire la massima ottimizzazione del SEO. Gli imprevisti capitano sempre, ma devono essere ridotti il più possibile: avere esperti sempre disponibili con cui parlare per risolvere tempestivamente un malfunzionamento potrebbe, a lungo andare, far scalare verso l’altro la vostra pagina nelle ricerche di Google in confronto a siti meno efficienti.

Il tempo di uptime

L’uptime di un sito è il lasso di tempo durante il quale esso è continuativamente online, ed è in grado di fornire i propri servizi. È impossibile che un provider offra un hosting che sia in grado di rimanere online per il 100%, ma i tempi in cui la pagina non è disponibile devono essere limitati il più possibile.

Proprio come prima, c’è un duplice motivo: il primo è il solito relativo al ridotto traffico (dopotutto un utente non può accedere alla vostra pagina se questa non è online), ma il secondo invece riguarda l’attività dei cosiddetti crawler di Google. In breve, i crawler sono degli strumenti automatici di Google che visitano le pagine web, indicizzandole nei database di ricerca. Se un sito rimane spesso offline, i crawler di Google avranno difficoltà a raggiungerlo, portando ad una mappatura incompleta o addirittura inesistente.

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